Scrive don Antonio Mazzi, anziano fondatore della Comunità “Exodus”:
“Fatemi scrivere una cosa bella. Mentre siamo sconsolati perché le chiese la domenica, in questo periodo, sono quasi vuote, vi racconto un aneddotto.
L’altro giorno sono andato in farmacia. Devo prendere una montagna di pillole al giorno ed è chiaro che i passaggi in farmacia siano frequenti. Il dottore mi sorride, mi accontenta, ma dopo aver fatto il suo mestiere, mi dice: “Don, posso chiederle un favore?” Certo – rispondo. Mi dice: “Da due anni invito il mio parroco a benedire la casa. Mi dice di sì, ma poi non viene. Sono troppo maleducato se un giorno che lei è qui, le do le sue medicine, e poi, in macchina, andiamo a benedire la casa? Non si tratta di una superstizione, ma una casa benedetta mi lascia più sereno. Faccio parte di quella gente che vita e religione le hanno sempre collegate”. (scritto in Famiglia Cristiana)
Sto compiendo la “Benedizione”, quest’anno a Padola. Ringrazio tutti per l’accoglienza: ho trovato tante porte aperte e ho incontrato famiglie e persone che da tempo non vedevo. La chiusura della stagione invernale ha favorito gli incontri. Grazie veramente a tutti! La riflessione di don Mazzi ci suggerisce una bella valutazione di questo gesto. Se ho ‘saltato, involontariamente qualche casa o se c’è chi, assente al momento, desidera la Benedizione, per favore mi avverta e, appena possibile, cercherò di rimediare.