E’ stato pubblicato il rapporto sui cristiani perseguitati; i dati riguardano l’ anno passato, dal 1 ottobre 2023 al 30 settembre 2024. Le cifre fanno impressione! Ben 4.476 i cristiani uccisi in un anno; 3.775 i sequestrati; molti i carcerati, ancora di più gli esiliati e quelli privati dei diritti civili, delle proprietà, della casa, del posto di lavoro. Questi fratelli e sorelle soffrono – fino al martirio – per non rinnegare e neppure nascondere la Fede e pagano a caro prezzo la loro fedeltà.
Dove si trovano le persecuzioni più gravi? Al primo posto c’è la Corea del Nord; seguono nove paesi islamici (Yemen, Libia, Sudan, Iran, Afganistan, Pakistan, ecc. fino alla Nigeria dove la persecuzione ha fatto il maggior numero di vittime. Rimangono però tra le nazioni dove la persecuzione si sta inasprendo anche l’India (a causa del nazionalismo indù del governo attuale), il Nicaragua e la Colombia.
Non possiamo dimenticare i cristiani perseguitati! Sarebbe segno che non apprezziamo la nostra fede né mettiamo nel conto di soffrire qualcosa per rimanere fedeli.
Da noi non ci sono, al momento, persecuzioni violente, ma capita di essere ridicolizzati quando ci dichiariamo e ci mostriamo cristiani, quando frequentiamo la chiesa, quando ascoltiamo il Papa, quando un giovane dice di voler diventare prete. Molto peggio per una ragazza che sceglie di diventare suora. Anche la critica: “Chi va in chiesa è peggiore degli altri” colpisce frequentemente e fa male.
Ricordiamoci allora dei fratelli perseguitati e non lamentiamoci troppo.
Nb. Quando diciamo ‘cristiani perseguitati’ comprendiamo cattolici, protestanti, ortodossi. Il martirio e la persecuzione ci uniscono e abbattono le divisioni.