Nel Cantico delle creature contenuto nella Bibbia e fatto proprio con accenti nuovi da S. Francesco, vengono nominate le creature che conosciamo e invitate a dar lode a Dio nella verità di ciò che sono.
Alle nostre spalle sta un tempo che non riteneva capaci di essere “lode” le cose materiali e sentiva il bisogno di nasconderle con stucchi, finti marmi, drappeggi, velluti, ecc. L’arte sacra contemporanea ama lasciare le cose nella propria realtà: la pietra, il legno, il marmo, i metalli – da quelli preziosi al ferro, all’acciaio – ma anche i mattoni, il cemento, in una parola tutto ciò di cui è costruito il tempio viene lasciato com’è, mai camuffato, mai nascosto. I “falsi” sono detestati!
Si dirà: ma così non si può segnalare la festa che esige di “vestire” la chiesa! Ebbene, la decorazione con i fiori è efficace e bella. Anche i paramenti servono. Ma oggi abbiamo una risorsa che il passato non aveva nella stessa misura: la luce.
La nuova illuminazione della chiesa di Padola è una dimostrazione convincente. Con i suoi quattro programmi: servizio, feriale, festivo, solenne, dimostra come si possa creare un clima di festa e sottolineare la solennità proprio attraverso un’illuminazione che permette di vedere anche ciò che prima restava in ombra e mette in evidenza particolari prima mai notati. Produce così un’atmosfera di festa che avvolge i presenti. Ne siamo contenti e un po’ fieri e – pur senza cerimonie particolari – con la festa dell’Immacolata ne facciamo l’inaugurazione.